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Il guardaroba green: per essere chic e salvare il pianeta. Scopri come creare un guardaroba eco-friendly senza rinunciare allo stile.

  Immagine generata da Gemini Un guardaroba eco-sostenibile: vestiti "bio a modo mio" Avere un guardaroba eco-sostenibile non significa rinunciare allo stile, ma fare scelte consapevoli che rispettino l'ambiente e le persone. È un percorso personale, un "bio a modo mio", che si costruisce passo dopo passo, sperimentando e trovando il proprio equilibrio tra moda e sostenibilità. Ecco il mio approccio e qualche consiglio per un guardaroba più green: 1. Acquisti consapevoli: meno è meglio. Prima di acquistare un nuovo capo, mi faccio alcune domande: ne ho veramente bisogno? È di buona qualità e durerà nel tempo? È prodotto in modo etico e con materiali sostenibili? Preferisco tessuti naturali come cotone biologico, lino, canapa, lana e seta, e scelgo brand che si impegnano per la sostenibilità ambientale e sociale. 2. Dare una seconda vita ai vestiti: il riciclo creativo. Quando un capo non mi piace più o è rovinato, cerco di dargli una seconda vita. ...

Brrr, che freddo! Cosa succede davvero al tuo corpo quando le temperature scendono?



Ti è mai capitato di uscire di casa in una mattina gelida come questa, sentire l'aria pungente sul viso e iniziare immediatamente a tremare? Probabilmente la tua prima reazione è stata quella di stringerti nel cappotto e lamentarti del meteo. Ma mentre tu pensavi solo a rientrare al caldo, dentro di te stava accadendo qualcosa di straordinario.

Il corpo umano è una macchina incredibile progettata con un obiettivo prioritario: mantenere la temperatura interna costante intorno ai 37°C. Quando il termometro scende, il nostro "termostato biologico" (l’ipotalamo) attiva un piano di emergenza in tre fasi per non disperdere calore. Vediamo insieme la biologia che si nasconde dietro i brividi.

1. La pelle d'oca: un ricordo del passato

Il primo segnale è spesso la cosiddetta "pelle d'oca". Scientificamente si chiama orroripilazione. Alla base di ogni peletto sul nostro corpo c'è un minuscolo muscolo (il muscolo erettore) che si contrae col freddo, facendo alzare il pelo.

Ma a cosa serve? In realtà, a noi esseri umani moderni... a ben poco! È un retaggio evolutivo. I nostri antenati, coperti di pelliccia, alzando il pelo intrappolavano uno strato d'aria isolante vicino alla pelle (pensa a come si "gonfia" un gatto o un uccellino quando fa freddo). Noi abbiamo perso la pelliccia, ma il riflesso è rimasto, lasciandoci solo con quei curiosi puntini sulla pelle.

2. Mani fredde e viso pallido: questione di priorità

Perché quando fa freddo diventiamo pallidi e le mani si congelano per prime? È colpa della vasocostrizione.

Il corpo è intelligente: sa che può sopravvivere senza un dito, ma non senza il cuore o il cervello. Quindi, quando fa molto freddo, i vasi sanguigni periferici (quelli vicini alla pelle, alle mani e ai piedi) si restringono per ridurre il flusso di sangue verso l'esterno.

Il sangue caldo viene richiamato verso il centro del corpo per proteggere gli organi vitali. Ecco perché diventiamo pallidi: c'è letteralmente meno sangue in superficie per evitare che si raffreddi a contatto con l'aria gelida.

3. I brividi: la ginnastica involontaria

Se la pelle d'oca e la vasocostrizione non bastano, il corpo passa alle maniere forti: i brividi.

Il brivido non è altro che una contrazione muscolare rapida e involontaria. I muscoli si contraggono e si rilassano velocemente per produrre energia cinetica che viene trasformata in calore. È come se il tuo corpo decidesse di fare ginnastica da solo per scaldarsi! È un meccanismo molto efficace, ma che consuma molte energie: ecco perché dopo aver tremato a lungo ci sentiamo stanchi e affamati.

4. Il Grasso Bruno (TAB): il piccolo "forno" interno

C'è un meccanismo ancora più sofisticato, chiamato Termogenesi senza brivido (Non-shivering Thermogenesis), in cui il corpo produce calore senza il movimento muscolare.

Il protagonista qui è il Tessuto Adiposo Bruno (TAB), un tipo di grasso più abbondante nei neonati ma presente anche negli adulti (soprattutto nella zona di collo e clavicole). A differenza del grasso bianco (che immagazzina energia), il grasso bruno è ricco di mitocondri e produce calore bruciando direttamente energia, quasi come un piccolo "forno" interno, attivato dagli ormoni dello stress (come la noradrenalina). L'esposizione al freddo attiva il TAB, rendendo il nostro corpo incredibilmente efficiente nel mantenere la temperatura.

Conclusione: una macchina perfetta

La prossima volta che sentirai i brividi lungo la schiena, non pensarci solo come a un fastidio. È il segnale che il tuo corpo sta lavorando duramente per proteggerti, lottando per mantenere quell'equilibrio perfetto che chiamiamo omeostasi.

Quindi copriti bene, bevi una tisana calda e dai una mano alla tua biologia: lei sta facendo del suo meglio per tenerti al sicuro!

N.B. L'immagine di questo articolo è generata da Gemini



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