Passa ai contenuti principali

"Informazioni sui link di affiliazione"

Questo blog contiene link di affiliazione. Ciò significa che se acquisti qualcosa tramite i miei link, potrei ricevere una piccola commissione. Questo non ha alcun costo aggiuntivo per te e mi aiuta a mantenere il mio blog in funzione. Grazie per il tuo sostegno! Rispetto le politiche di google.

In primo piano

Il guardaroba green: per essere chic e salvare il pianeta. Scopri come creare un guardaroba eco-friendly senza rinunciare allo stile.

  Immagine generata da Gemini Un guardaroba eco-sostenibile: vestiti "bio a modo mio" Avere un guardaroba eco-sostenibile non significa rinunciare allo stile, ma fare scelte consapevoli che rispettino l'ambiente e le persone. È un percorso personale, un "bio a modo mio", che si costruisce passo dopo passo, sperimentando e trovando il proprio equilibrio tra moda e sostenibilità. Ecco il mio approccio e qualche consiglio per un guardaroba più green: 1. Acquisti consapevoli: meno è meglio. Prima di acquistare un nuovo capo, mi faccio alcune domande: ne ho veramente bisogno? È di buona qualità e durerà nel tempo? È prodotto in modo etico e con materiali sostenibili? Preferisco tessuti naturali come cotone biologico, lino, canapa, lana e seta, e scelgo brand che si impegnano per la sostenibilità ambientale e sociale. 2. Dare una seconda vita ai vestiti: il riciclo creativo. Quando un capo non mi piace più o è rovinato, cerco di dargli una seconda vita. ...

Con i tessuti organici dici addio alle dermatiti

Le fibre sintetiche come acrilici e poliestere reprimono la pelle e provocano eritemi e sfoghi cutanei. Punta sulle stoffe "dermocompatibili."

Oggi l'industria della moda ha una parte importante a livello ambientale perché, oltre a essere uno dei principali consumatori di acqua a livello globale, grava per circa un decimo sul totale delle emissioni di gas serra presenti nell'atmosfera. Oltre a questo bisogna associare che molti dei capi prodotti dalle grandi catene sono fatti di materiali sintetici, usando derivati da petrolio, gas e carbone (poliestere, nylon, acrilico, elastan) che opprimono la cute provocando sfoghi, eritemi e dermatiti. I sintomi più caratteristici sono: gonfiore, arrossamento, presenza di piccoli puntini in rilievo. Anche la colorazione dei tessuti scatena molte problematiche alla cute. I colori scuri sono più ricchi di nichel e danno allergia. 

Meglio cotone e canapa

Se vuoi inquinare meno, indossa filamenti organici come: cotone, lino, canapa o juta; tutti materiali traspiranti. Per diminuire l'impatto ambientale scegli i filati naturali biologici certificati. Soggetti a una pressione meccanica come quella che avviene in lavatrice, i vestiti nell'acqua rilasciano microplastiche che a loro volta, in assenza di sistemi di filtraggio, arrivano fino al mare e agli oceani. Le microfibre rilasciate durante il lavaggio vanno da 124 a 308 mg per kg di tessuto lavato a seconda del tipo di indumento. Uno studio della Commissione Europea ha stabilito che l'8% delle dermatiti cutanee e dovuto all'uso di capi sintetici.
  

Commenti

Post più popolari