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La black list del bio: scegli la cosmesi che ti vuole bene

  Immagine generata da Gemini "Black list? Sembra un titolo da film d'azione, ma in realtà parliamo di cosmesi... quella che ti vuole bene!" Ingredienti da evitare nei cosmetici: la black list del bio. Scegliere cosmetici bio significa prendersi cura della propria pelle in modo naturale e responsabile, evitando ingredienti potenzialmente dannosi per la salute e l'ambiente. Ma come orientarsi nella giungla degli INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients)? Ecco una "black list" degli ingredienti da evitare nei cosmetici tradizionali, con le alternative bio da preferire: 1. Petrolati e siliconi: Cosa sono: Derivati del petrolio, creano un film occlusivo sulla pelle che impedisce la traspirazione e può causare irritazioni, allergie e acne. I siliconi, invece, sono polimeri sintetici che danno una sensazione di morbidezza artificiale, ma soffocano la pelle e inquinano l'ambiente. Dove si trovano: Creme, lozioni, fondotinta, shampoo, balsam...

E se le Erbacce Fossero le Tue Migliori Alleate? Scopri la Magia dell'Etnobotanica

 

Etnobotanica a Modo Mio: la Saggezza delle Nonne e le Erbacce che Curano

"Etnobotanica". Suona come una parola complessa, quasi accademica. Ma se ti dicessi che l'etnobotanica è semplicemente la saggezza contenuta nelle tisane della nonna, nei rimedi del contadino e persino in quelle "erbacce" che crescono spontaneamente sul tuo balcone? È un sapere che scorre silenzioso sotto la superficie della nostra vita moderna. Per il mio blog, "Il bio a modo mio", l'etnobotanica è proprio questo: un modo per riscoprire un legame antico e prezioso con la natura che ci circonda, un passo alla volta.

L'Etnobotanica inizia fuori dalla porta di casa

Non servono spedizioni in luoghi esotici per diventare etnobotanici. L'etnobotanica è la conoscenza delle piante locali, quelle che i nostri bisnonni usavano per cucinare, per curarsi, per tingere i tessuti. È il gesto di preparare un impacco di foglie per un piccolo taglio, o di raccogliere i fiori di sambuco per farne uno sciroppo rinfrescante. È il sapere che la malva calma la tosse, che il tarassaco è un ottimo depurativo primaverile o che l'iperico lenisce la pelle arrossata dal sole.

È una scienza che appartiene a tutti noi e che possiamo iniziare a praticare semplicemente guardando con occhi nuovi il nostro giardino, un prato incolto o persino i vasi sul terrazzo. Significa che un marciapiede crepato non è più solo cemento rotto, ma il potenziale habitat di un tarassaco tenace. Questa saggezza non è andata perduta, è solo in attesa di essere riscoperta.

Piante Pioniere: le nostre alleate più preziose (e incomprese)

Abbiamo imparato a chiamarle "erbacce", a vederle come nemiche da estirpare. Ma in natura, nulla è inutile. Piante come il tarassaco, la piantaggine o la malva sono in realtà "piante pioniere". Il loro compito ecologico è straordinario: crescono su terreni poveri e compattati, e con le loro radici forti lavorano gratuitamente per noi, arieggiando il suolo e riportando in superficie nutrienti preziosi dal sottosuolo.

E mentre curano la terra, possono curare anche noi. Il tarassaco, con i suoi fiori gialli che annunciano la primavera, è un eccezionale alleato: non solo le sue foglie giovani e amare sono perfette per le insalate depurative, ma i suoi fiori possono diventare un delizioso "miele" vegano e le sue radici tostate un surrogato del caffè. La piantaggine, che spunta ovunque, è il rimedio del viandante per eccellenza: basta masticarne una foglia e applicarla su una puntura di insetto per sentire un sollievo quasi immediato dal prurito. La malva, con i suoi delicati fiori viola, è un concentrato di mucillagini, sostanze che a contatto con l'acqua creano un gel protettivo e idratante, un vero balsamo per la gola infiammata o per un intestino irritato. Trasformare queste "erbacce" da nemiche ad alleate è il primo, grande passo per un approccio "bio a modo mio".

Il Calendario dell'Erborista Moderno

Come iniziare, quindi? Osservando i cicli della natura e seguendo un calendario. Ogni stagione ci offre doni diversi. L'etnobotanica ci insegna a raccogliere ciò che è abbondante, nel momento giusto (il "tempo balsamico", ovvero quando la pianta è più ricca di principi attivi), in modo etico e sostenibile, senza mai danneggiare la pianta o l'ecosistema.

Un calendario dell'erborista moderno può essere uno strumento semplice ma potente:

  • Primavera: È il momento di risvegliare il corpo con le foglie tenere e depurative come quelle di tarassaco e ortica, perfette per insalate, frittate o zuppe che ci aiutano a eliminare le tossine invernali.

  • Estate: È l'apoteosi dei fiori carichi di sole come la calendula, l'iperico e la lavanda. È la stagione ideale per preparare preziosi oleoliti, macerati oleosi che catturano le loro proprietà per lenire la pelle scottata o per profumare i nostri momenti di relax.

  • Autunno: Con le prime piogge, la terra ci offre le sue radici (come quelle di bardana o valeriana), che ora sono al massimo della loro potenza, cariche dell'energia accumulata durante l'estate. È anche il tempo delle bacche, come la rosa canina, scrigni di Vitamina C per prepararsi all'inverno.

  • Inverno: È il tempo del riposo per molte piante, ma anche il momento di rivolgersi alle piante balsamiche e sempreverdi come il pino, l'eucalipto o il timo, i cui oli essenziali ci aiutano a liberare le vie respiratorie con suffumigi e tisane.

Iniziare a tenere un piccolo diario, segnando cosa fiorisce e cosa cresce mese per mese intorno a noi, è il modo più bello per riappropriarsi di questa conoscenza. Questo diario diventerà il vostro personale libro di testo, una mappa della vostra farmacia a cielo aperto e un invito a rallentare, a osservare e a riscoprire un mondo di benessere a portata di mano.

N.B. L'immagine di questo articolo è generata da Gemini

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